Mitico Tourist Trophy

Tuttomoto - September 1996
By Francesca Romana Giordano

La gara che si disputa all'lsola di Man e' la piu' famosa, ma anche la piu' discussa al mondo. Giudicata pericolosa e anacronistica, attira comunque centinaia di piloti e decine di migliaia di spettatori. Ecco cos'e' veramente, nel racconto di una donna italiana che vi corre da anni.
di Francesca R. Giordano
foto di John Watterson

Il TT e' un'esperienza veramente entusiasmante, come non riesce ad esserlo nessun'altra gara al mondo, per la lunghezza e la diversita' del percorso, per la varieta' di sensazioni che lo sfrecciare lungo la sua tortuosa strada ti possono dare; strada di cui ogni tratto racconta una storia, cento anni di storia da percorrere con le stesse impennate di Agostini, Mike Hailwood, Geoff Duke attraverso villaggi, lungo ruscelli, in alto quasi fino alia cima dello Snaifel dove, se per un attimo togli gli occhi dalla strada, vedi il mare che circonda l'isola e perfino l'Irlanda. Due settimane intense, una di prove cronometrate, una di gare, la maggioranza dei concorrenti partecipa anche a piu' di due categorie.

Ci si consiglia tra concorrenti, si compiono giri e giri in macchina o con i furgoni per rivedersi tutti i punti dei quasi 65 km del famoso Circuito della Montagna. In tutte le ore del giorno, dalla mattina all'alba fino alia sera si vede qualche macchina o un furgone con vari concorrenti a bordo pronti per 1'ennesimo giro del percorso: «Andate per un giro?». E se c'e posto e si ha tempo si salta su; si confrontano le traiettorie: a Balla-craine ti ripetono di anticiparla, «Guarda devi proprio passare li' allinterno della striscia bianca, tanto poi apre bene in uscita, hai visto come la prende Nick Jeffries nel video?». E a Rhencullen: «In uscita portati subito sulla destra e raddrizza la moto, altrimenti quando prendi lo scollinamento la moto ti sbacchetta». E la sera, quando si e Finito di mettere a posto le moto, ci si riunisce in due o in tre davanti a uno dei video che mostrano un intero giro di pista visto da una telecamera montata sulla moto di uno dei campioni del TT (Steve Hislop e Nick Jeffries i piu' seguiti) per risentire, per I'ennesima volta, Nick Jeffries dire: «Al trentaduesimo, ignora la prima puntando all'apice della seconda, fai quindi scorrere la moto alla terza, se la fai bene sei gia in quinta piena all'uscita e sulla giusta traiettoria per il Windy Corner».

E che soddisfazione quando la tua moto comincia a scorrere come se andasse sola ed uscendo da una curva ti trovi nella giusta traiettoria per quella dopo, sai che non puoi permetterti di sbagliare e che 1'impegno che ti viene richiesto e' superiore a qualsiasi cosa; e' il tuo io messo alia prova: e la ricompensa e' nella sodidislazione di sfrecciare come non avresti mai creduto di poter fare con una facilita' e una naturalezza che ti fanno anche dimenticare di quanto impegno hanno avuto bisogno, per poi accorgerti che, con quelle traiettorie ormai acquisite, puoi andare anche piu' forte, c'e' ancora tanto di quel margine...

Soprattutto e' proprio lo spirito che non e' cambiato del TT. Nessuno va a corrervi per l'ingaggio, perche' per andare forte ci vogliono comunque diversi anni (minimo tre dicono); la maggioranza dei piloti partecipa gia da 10,15,20 anni, molti di loro seguendo le orme dei padri e tanti fanno ora correre i loro figli. L'eta' media e' compresa tra i 35 ed i 45 anni; i piu' giovani non hanno meno di 22 anni e spesso corrono contro il genitore.

Ed e veramente grande la passione che spinge a correre all'Isola di Man se si pensa che le verifiche tecniche sono alle 4,30 di mattina e le prove cronometrate del mattino alle 5; quando alle 4 suona la sveglia e fuori e buio pesto il primo pensiero mentre ti infili una gelida tuta di pelle e' che non e' possibile che ci sia qualche pazzo disposto come te a salire in moto a quell'ora: e che stupore invece ritrovare tutti in in fila alle verifiche!

Alia fine delle gare le signore del "TT Supporters Club" offrono te, bibite e frittelle calde ai piloti, immancabilmente riempendoli di raccomandazioni: «andate piano, guidate con prudenza» ma contente al sentire la notizia di qualche risultato particolarmente buono.

La maggioranza delle persone che compone 1'orgamzzazione del TT e' composta da ex piloti che dope aver corso per anni, continuano ad occuparsene per permettere a quelli piu giovani di godere di quella che e' stata la piu' grande passione della loro vita, e da anziane signore i cui mariti, fratelli etc. hanno a loro tempo corso nel TT; tante persone direttamente coinvolte che hanno sempre sostenuto la passione dei loro cari, anche quando questa passione e' risultata fatale: la ragazza di Mark Farmer, il pilota che e' morto due anni fa con la Britten, gestisce ora un'organizzazione che aiuta i piloti a correre.

Esiste poi l'Associazione dei Piloti del TT, il cui presidente, eletto ogni anno, viene scelto tra i piloti del passato che si sono distinti sul circuito delta Montagna (uno dei soci famosi e' Bill Lomas); questa associazione, vendendo gadgets, organizzando cene di beneficenza ed attraverso donazioni, raccoglie fondi per aiutare gli ex piloti anziani che hanno difficolta economiche e i piloti che hanno subito incidenti.

E poi c'e il pubblico, che e' parte integrante del TT, una delle principali ragioni per cui il TT e' cosi' speciale. E stupefacente la varieta' di moto che circolano per le strade dell'isola o che sono parcheggiate lungo i marciapiedi. Ad un appassionato che voglia passeggiare lungo la promenade di Douglas soffermandosi sulle interpretazioni dei diversi modelli di moto non e' sufficienSe un pomeriggio. Le moto vengono disposte anche in seconda fila lungo entranmbi i lati della strada, credo che moiti dei proprietari riescano a stare seduti delle giornate intere sui gradini degli alberghi che li ospitano solo per sentire gli apprezzamenti che i passanti fanno alla loro moto, tutta tirata a lucido, a far bella mostra di se.

Ce n''e per tutti i gusti, dalle supersportive ultimo modello, a pezzi rari da museo che circolano per le strade con una naturalezza maivista sul continente (l'aria del'isola sembra far bene ai motocicli); da sofisticate elaborazioni a ibridi poco digeribili anche per gli stomaci piu' forti.

Insomma, in parole povere, il paradiso del motociclista.

Nelle due settimane del Tourist Trophy i motociclisti di tutta Europa sono qui.

Le forze dell'ordine sono mobilitate a tutte le ore del giorno e della notte. In effetti la maggioranza di questa razza da due ruote, rispetto alle moltitudini degli stadi o dei grandi concerti, che provocano immancabilmente gravi incidenti, e' molto tranquilla.

La polizia riesce, con salate multe e segnali di divieti un po' ovunque, a trasformare i piu' in tranquilli pedoni: infatti Ie moto vengono quasi tutte lasciate parcheggiate per andare in giro a piedi e guardare quelle degli altri, anch'esse a loro volta parcheggiate.

Piuttosto, il Tourist Trophy dovrebbe essere preso come esempio perche' in una cosi' popolosa manifestazione non si sono mai create risse, attacchi alle autorita' etc. Anzi dovreste vedere con che facce mogie e con che aria sconsolata ma, comunque, rispettosa, le decine di motociclisti, che non si e- rano fatti convincere che era meglio andare a piedi, si raccoglievano per ore davanti la stazione della polizia di Douglas, in attesa e con la speranza di riprendersi le loro moto sequestrate dalle autorita' per qualche infrazione. Non credo che i tifosi delle partite di calcio siano altrettanto educati nelle stazioni di polizia.

Naturalmente, in una tale moltitudine ci sono gli scatenati che, se non si sono fatti ancora male sul continente perche' gli e' andata bene, vengono poi a farsi male qui.

E per gli scatenati c'e il Mad Sunday. La peculiarita' del Mad Sunday e' che chiunque abbia un po' di ragionevolezza quel giorno se ne sta ben alla larga dal tratto della Montagna che, per l'occasione si puo percorrere in una sola direzione e senza limiti di velocita' (aggiungerei al grido di «facciamoci male»). Spiegamenti di polizia, autoambulanze ed elicotteri servono a ricordare il pericolo, ma il mondo e' pieno di impavidi... Quest'anno e andata bene a tutti meno che ad uno.

Una curiosita': a chi viene ricoverato per un incidente al Noble's Hospital di Douglas viene regalata una maglietta con sopra scritto: "Sono stato ospite nel reparto Terapia Intensiva al Noble's Hospital", mi e' stata mostrata con orgoglio da un amico pilota che 1'aveva ricevuta in omaggio lo scorso anno!


Cosi' la pensa un grande campione - Intervista con Steve Hislop

Hislop, cosa c'e' di cosi speciale nel Tourist Trophy?
Nessun altro posto al mondo ti da una tale scarica di adrenalina. E' l'uomo e la macchina che si confrontano con il cronometro qualsiasi sia il passo del pilota.

Che consigli daresti ad un amico che si appresta a correre per la prima volta al TT ma non e' mai stato al'Isola di Man?
Il migliore consigiio e' di cominciare ad imparare il percorso percorrendolo in macchina o in moto con le strode aperte prima che inizino le prove ufficiali. Poi, considerare l'evento come un gita ve1oce per strada, piuttosto che affrontarlo con una guida aggressiva, che e' poi il segreto per ottenere i giri piu' veloci.

Come potresti descrivere la sensazione che prova un pilota correndo tra case, strade sconnesse di campagna e rotaie del tram?
L'lsola di Man deve essere trattata in maniera completamente diversa dal circuito dove si sfruttano le traiettorie ottimali: la curvatura delle strade, i dossi, i punti piu' sconnessi ti forzano ad utilizzre traiettorie non ortodosse per conservare la velocita' nelle curve e mantenere la moto stabile. Ma una volta appresa la tecnica, non e comparabile con nulla la soddisfazione di riuscire a percorrere ogni sezione dell'isola in maniera corretta.

Potresti spiegare il fascino di correre al TT ad un pilota abituato a correre nei circuiti, considerando che al giorno d'oggi si cerca in ogni modo di migliorare le vie di fuga ed in generale la sicurezza negli autodromi?
Tutti noi conosciamo i pericoli del TT ed e' questa la ragione per cui non puo' essere trattato come un circuito. Qui si guida come se si facesse un giro veloce per strada con gli amici. E' un 'esperienza completamente a se' che va provata prima di criticarla.

Quali sono stati i tuoi anni preferiti, come pilota?
Il 1987, la mia prima vittoria; il 1989, prima tripla vittoria ed il primo giro alia media di 121 mph; ed il 1992, quando ho portato una sottovalutata Norton alia vittoria.

Se ti venisse offerta un'opportunita per partecipare nuovamente al TT, la prenderesti in considerazione?
Probabilmente si, ma le condizioni devono essere molto buone.

Tu ed io conosciamo bene il fascino che il Tourist Trophy esercita su chi vi partecipa (chi corre qui la prima volta non ha altro in mente, per il resto della vita, che tornare); inoltre anni di corse e un'innata efficienza britannica hanno dato agli organizzatori una grande esperienza per dirigere al meglio la manifestazione, sia per quanto riguarda le strutture per l'accoglienza dei piloti, sia per la sicurezza (l'intera isola e raggiungibile in pochi secondi dai soccorsi). Premesso che qualsiasi gara motoristica e' di base pericolosa e che la Formula Uno ancora corre a Montecarlo, etc etc, come giudichi le polemiche e gli attacchi che vengono fatti a questa manifestazione soprattutto da persone che non sono mai state sull' isola?
Penso che chiunque abbia il diritto di correre all 'Isola di Man. E' sempre stato e sara' sempre un percorso pericoloso vista la velocita' con la quale viaggiamo, solo un matto potrebbe negarlo, ma alia fine nessuno qui e' costretto a corrervi, i piloti vi partecipano solo per loro volonta'. Il fatto che della gente attacchi questa manifestazione senza avervi mai partecipato e' inaudito. Spero che il Tourist Trophy continui ad avere una lunga vita perche' e' unico.

Steve Hislop

Ha cominciato la sua carriera all'Isola di Man partecipando al Manx Grand Prix nel 1983, carriera che lo ha portato a fare il primo giro record della pista nel 1989 sotto i 19 minuti ad una media di 121,34 mph; quello stesso anno vinceva le tre maggiori gare, TT Formula 1, Senior TT e Supersport 600 L'anno successivo, altro record della pista alia media di 122,63 mph Nel 1992 porta alia vittoria, per la prima volta dal 1961,la Norton nella classe Senior TT. Steve Hislop ha corso nel Tourist Trophy fino al 1994, ottenendo ben 11 vittorie complessive. Vincitore lo scorso anno del Campionato Britannico Superbike con la Ducati, corre attualmente nello stesso campionato in sella ad una Kawasaki.

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